La terza madre

Ammetto di essermi perso sia Suspiria che Inferno, in gioventù, quindi probabilmente non ho colto una serie di riferimenti nel film. Resta comunque il fatto che l’impressione ricavata dall’ora e mezza del lavoro di Argento è decisamente negativa. Solo poco tempo fa ho visto Phenomena ed ero rimasto colpito dal fatto che non ci fosse suspance, non facesse paura, fosse recitato abbastanza male e avesse l’aria tutto sommato di un buon prodotto fatto da appassionati piu’ che da professionisti. Nelle scene finali mi è pure venuto da ridere.
Sono passati venti anni, ma Argento sembra sempre il giovinetto di allora: La terza madre non fa paura, non c’è tensione, ha effetti speciali fatti in maniera imbarazzante e la recitazione è dilettantesca al punto che quando compare un attore vero tipo Philippe Leroy, stona.
Il film merita un 5. Si salva da un inglorioso 4 solo per il solito (ma godibile) piano sequenza che segue la protagonista verso la fine del film, e per il fatto di avere un paio di scene girate in esterno fuori dall’abbazia che sta alla fine del viale alberato che conduce alla mia magione.

4 pensieri su “La terza madre

  1. Alberto

    In effetti è più o meno la sensazione che ho ricavato da quasi tutti i film di Dario Argento che ho visto. Immagino sia per mia incompetenza ma ho sempre trovato i suoi film poverissimi di tensione, di paura e di suspence.
    P.S. E per restare in famiglia, sua figlia Asia è bella come un roveto secco adibito a discarica.

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