L’odore di queste mie mani è di terra secca. Magra e avara. E’ di lavoro e di schiena piegata al volere di altri. E questo mio toccarla con le mani non fa altro che spingermi a cercare domande all’unica risposta che è anche la mia codanna.
Per fortuna ho visto Nina volare.
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Mastica e sputa da una parte il miele
mastica e sputa dall’altra la cera
mastica e sputa prima che venga neve
luce luce lontana più bassa delle stelle
sarà la stessa mano che ti accende e ti spegne
ho visto Nina volare tra le corde dell’altalena
un giorno la prenderò come fa il vento alla schiena
e se lo sa mio padre dovrò cambiar paese
se mio padre lo sa mi imbarcherò sul mare
mastica e sputa da una parte il miele
mastica e sputa dall’altra la cera
mastica e sputa prima che faccia neve
stanotte è venuta l’ombra l’ombra che mi fa il verso
le ho mostrato il coltello e la mia maschera di gelso
e se lo sa mio padre mi metterò in cammino
se mio padre lo sa mi imbarcherò lontano
mastica e sputa da una parte la cera
mastica e sputa dall’altra parte il miele
mastica e sputa prima che metta neve
ho visto Nina volare tra le corde dell’altalena
un giorno la prenderò come il vento alla schiena
luce luce lontana che si accende e si spegne
quale sarà la mano che illumina le stelle
mastica e sputa prima che venga neve.