Archivio mensile:Luglio 2009

Non funziona mai un cazzo

Ore 22:00 – La richiesta era semplice: mettere le foto del matrimonio su un DVD. Sembrava davvero facile.

Le foto stavano sparse in 5 directory e provenivano da 5 persone diverse. Le ho importate tutte in f-spot e li’ ho scoperto che le ore e le date erano tutte sballate. Ci ho messo un po’ di lavoro, ma alla fine sono riuscito a mettere a posto le date… in f-spot. Usando f-spot con ormai 15k foto (20+ Gb) il programma  è un po’ lento durante qualche refresh, ma pazienza. L’idea è quella di esportare le foto in una cartella e poi masterizzarla.

Ore 22:30 – Al momento dell’export noto che il nome dei file è quello originale, quindi l’ordine cronologico viene perso. Scopro anche che f-spot salva l’informazione sulla data cambiata in un suo database quindi l’exif è comunque sballato e quindi non c’e’ modo di fare una rename utile.

Ore 23:00 – A questo punto decido di usare la funzione "Esporta galleria" di f-spot sui dati in questione, ~800 foto e 1.8Gb, che inizia a macinare lentamente dati e farmi thumbnail. Ad un certo punto butto l’occhio sulla finestra di avanzamento e noto che  è ferma sui NEF di fabbrone.

Ore 23:30 – Esporto i NEF, li converto in maniera batch con ufraw, poi li reimporto in f-spot (che non esporta, evidentemente in jpg questi nef nè è in grado di fare un batch convert). L’operazione dura non poco dato che sono foto giganti di tortellini ripieni (grazie Fab), ma alla fine ce la faccio.

Ore 00:15 – Ricomincio l’export della galleria che inizia piano piano e arrivato a circa 180 foto f-spot crasha. Puff. Senza dire un cazzo muore.

Ore 00:45 – Decido che il problema  è il numero di file della galleria percui divido le foto in gruppi da  circa 100 foto ciascuno e ricomincio a creare gallerie separate. La prima va a buon fine (20 minuti di lavoro, eh) mentre all’80% della seconda f-spot muore. Puff. Inizio a odiare f-spot. Faccio altro 2 tentativi per ingannare il tempo (tanto non ho sonno, io) e f-spot crasha randomicamente ora esportando questa ora quella foto.

Ore 2:00 – In un lampo di genio realizzo che in realtà non mi serve avere l’ordine cronologico riferito all’ora esatta della foto, ma mi basterebbe avere l’ordine cronologico relativo mantenuto. Esporto le foto su una cartella qualunque e con due righe di shell script  rinomino i file rispettando l’ordine in cui f-spot li scrive su disco. Ci tengo a sottolineare che queste due righe di shell sono le uniche due cose che hanno funzionato in tutta la serata.

Ore 2:30 – A questo punto ho una bella directory con tutti i file che mi servono con nomi evocativi che permettono un bell’ordinamento cronologico. Mi sarei potuto fermare qui, ma non avendo sonno ho perso un altra ora usando llgal per creare un minialbum statico. Anche llgal, diciamola tutta, ha funzionato bene, magari solo un po’ lento nel fare le varie thumbnail, ma li c’e’ poco da fare.

Ore 3:30 – Dopo aver provato vari flag di llgal su una racconta minimale di foto, trovo quelli che piu’ mi aggradano e lo lascio lavorare sul set completo di foto. Metto uno shutdown in automatico alle 4:30 e vado a nanna.

Ore 8:30 – Prima di tutto una bella doccia.

Ore 8:45 – Accendo il computer e noto con piacere che la galleria è venuta fuori bene. Allora lancio Brasero (merda) e creo un nuovo progetto DVD con dentro i contenuti della cartella. Accendo il masterizzatore esterno e attacco l’usb. Clicco su "Crea" e non succede nulla per 4 lunghi minuti. Poi una finestra miainforma che c’e’ stato un errore. Il disco nel DVD non ha neanche iniziatpo a girare.

Ore 8:50 – Con Brasero invece di mastrerizzare direttamente creo una iso del DVD che in un mondo normale avrei dovuto avere tra le mani 20 minuti dopo l’inizio del lavoro (ore 22:20 di ieri).

Ore 9:00 – Faccio partire la masterizzazione con Brasero che mi informa nel tipico stile essenziale gnomesco che sta facendo qualcosa alla brillante velocità di 0.9x e che ci avrebbe messo qualche ora. Interrompo e rovino cosi’ il primo DVD.

Ore 9:10 – Lancio k3b e faccio partire la masterizzazione della iso. Il processo inizia bene e la barretta verde scorre felice. Si blocca solo al 100% e ivi stazione per altri minuti durante i quali mi faccio la barba. Quando torno alla scrivania tutto bello profumato k3b mi informa di un errore inspiegabile che ha fatto si che il mio secondo DVD sia bruciato in maniera irrecuperabile.

Ore 9:20 – Inserisco un altro DVD e lancio la seconda masterizzazione che finisce esattamente come la prima.

Ore 9:30 – Mi ricordo che ho preso il masterizzatore in mano e ho staccato i cavi di alimentazione e USB, ricordo ancora di averlo sbattuto sul tavolo une, due volte, poi piu’ nulla. Una luce bianca… ricordi confusi…  Quando mi sono svegliato avevo nella mano destra il cassetto del masterizzatore e nella sinistra il corpo ormai esangue del Benq. Scuotendolo si sentivano chiaramente pezzi di plastica e viti ormai inutili vagare all’interno.

 

Siete magnifici, grazie grazie, io sono vostro!

Quando ero giovane, ma giovane davvero, non c’era il pirtupir e le cassette si copiavano con  mangianastri a doppia piastra. Quando ero giovane, ma giovane davvero, la prima cassetta che mi son fatto comprare dai miei è stata True Blue di Madonna, mentre una delle prime cassette copiate è stata Born in the U.S.A. di Springsteen. In entrambe  i casi la fiamma iniziale si è spenta rapidamente.

L’altra sera a Torino c’era Springsteen in concerto e, se  è vero che 50+ € non li avrei mai spesi, un biglietto a sgamo in tribuna numerata per 20€ aveva un suo senso..

Ovviamente il Boss nel frattempo ha fatto qualche altro album e io di canzoni non ho riconosciute giusto un paio, pero’ è stato uno spettacolo interessante sotto molti aspetti. Lo scambio di energia tra palco e stadio, per esempio: la carica che il vecchiaccio dispensava a piene mani gli ritornava indietro amplificata in maniera nitida e potente e questo è stato il motore di tutto lo show. Purtroppo non altrettanto si è potuto dire dell’audio mixato da schifo per un ora buona e sistemato alla meglio troppo tardi.

Poi il contatto fisico con il pubblico nel suo salire e scendere in continuazione tra il palco tra le braccia tese delle prime file: "Siete magnifici, grazie grazie, io sono vostro: uniamo i nostri corpi nell’estasi suprema che è propria della carica del rock!".

Musicalmente a me non dice molto e sinceramente dell’ennesimo standard blues, dell’ennesima cover di Johnny B.Goode, del finale mixato Twist’n Shout/La Bamba ne avrei fatto volentieri a meno, ma vedere dal vivo quanto di piu’ simile ci sia ad un onda energetica è un esperienza che lascia il segno.

Colonna sonora del post (non c’entra nulla con il post: blame it on the random)

Chiagne, ma chi cazz’ m’o ‘ffà fà – Squallor

Uè, guarda ‘stu culo che passa
Uè, guarda ‘stu core che fesso
Sempe ‘nnammurato, ‘nnammurato ‘e chella ‘llà
Uè, guarda ‘ca chiove e nun passa
Uè, si ‘stu turmiento me passa
Manco ‘nu minuto me dà ‘cchiù pe’ respirà
Uè, guarda si vene ‘sta cessa
Uè, chissà a chest’ora addò stà
Chiagne, ma chi cazz’ m’o ‘ffà fà

Era un piano perfetto

Ieri mattina mi sono svegliato con calma. Sara era già uscita da un pezzo chiudendosi dietro la porta di casa. Mi sono lavato, ho lavorato un po’ sul terrazzo, ho mangiato, mi sono vestito, fatto la borsa della palestra e sono andato ad aprire la porta. La serratura del nostro ingresso è composta da una manopola girevole che si apre sia da dentro che da fuori e di un nottolino con chiave.

Sara uscendo mi aveva chiuso dentro e ora per uscire avrei avuto bisogno del mio mazzo di chiavi… gia’… il mio mazzo di chiavi… il mio mazzo di chiavi che in quel momento era chiuso all’interno del cruscotto della mia auto parcheggiata 3 piani piu’ in basso.

Le soluzioni al problema a questo punto erano solo due: chiamare Sara e dirle di venirmi ad aprire oppure sfruttare la piglia centrale del terrazzo e calarsi in corda doppia. Ovviamente la decisione è stata presa in una frazione di secondo e mi sono fiondato in camera a preparare l’imbrago e la longe per la discesa. Il piano era perfetto: mi calo in doppia, apro la macchina e prendo le chiavi, poi salgo sù, rientro in casa, rimetto a posto tutto e entro in ufficio per le 9:30 in perfetto orario.

Era un piano perfetto.

La calata è stata divertente come solo la corda doppia può esserlo e mi spiace solo che  i vicini del piano di sotto non fossero in casa per gustarsi la scena, solo che una volta toccato terra mi sono accorto di aver lasciato le chiavi della macchina di sopra.

Le chiavi della macchina in casa, le chiavi della casa in macchina e io fuori da entrambe.

Era un piano perfetto, sono i particolari che mi hanno fregato.