La multa e l’enalotto

Il 6 aprile scorso, dopo aver girato a vuoto per un venti minuti attorno al mio luogo di lavoro, ho parcheggiato l’auto in divieto di sosta. Lo so, Padre, ho peccato. Gli “Angeli della Municipale” mi hanno giustamente punito appiopandomi una una multa che io ho messo in tasca e incautamente dimenticato. D’altra parte l’evento di qualche giorno dopo mi aveva ingiustamente fatto pensare di essere in credito con quella parte di universo che ha a che vedere con le quattro ruote. L’intento, comunque, era quello di pagare entro una sessantina di giorni passando in tabaccheria e sfruttando la comoda schedina da dare in pasto alle lotto-macchinette.

Stamattina sono passato in tabaccheria e ho avuto conferma della bananicità della nostra Repubblica.
Il modulo per pagare in automatico è stato stampato male percui nessuna delle macchinette riesce veramente a leggerlo: i tabaccai (tutti) devono compilare il modulo a mano. La partita di moduli sbagliati è in giro da parecchi mesi e ancora non se ne vede la fine.
Il tempo a disposizione per pagare questo tipo di multa è di dieci giorni, quindi mi tocca una mora.
Non c’e’ modo di pagare questa mora sul momento, infatti trascorsi i dieci giorni i pezzi di carta in mio possesso non servono piu’ a niente: deve arrivare a casa una seconda multa equivalente alla prima piu’ mora e spese di notifica stampata su un’altro foglietto simil-enalotto a sua volta illeggibile.
Nel frattempo posso solo aspettare.
Buona banana a tutti.

3 pensieri su “La multa e l’enalotto

  1. valentina

    Non ti preoccupare, mio prode e quattroruotisticamente parlando sfortunato ingegnere, i 60 giorni, vivendo in una repubblica delle banane andate a male, sono solo virtuali: passano mesi e mesi prima che la comunicazione si ufficializzi, sei ancora in tempo per salvarti dalla mora!

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