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La fama improvvisa(ta)

Va bene, lo ammetto. Sono io.
E’ una cosa che faccio per arrotondare un po’ dato che qui dove lavoro, regolarmente assunto, sono un po’ rancini. E’ un piccolo lavoretto in nero che faccio per arrangiarmi, e ho deciso di buttarmici su suggerimento del Presidente del Consiglio.
Pero’ siccome sono agente segreto, per favore, non ditelo ai vostri amici.
Grazie.

I grandi successi del software libero – parte seconda

Ho due mp3 da 80Mb. Si tratta in entrambe i casi di un’unica traccia audio da una sessantina di minuti che vorrei registrare su CD. Ho un masterizzatore, cdrecord, cdrdao e k3b vale a dire il concorrente linuxiano di Nero.
Secondo voi ce l’ho fatta?

Si inizia la serata con improbabili avvertimenti del k3b riguardo all’impossibilità di effettuare overburning e che le tracce sono troppo lunghe. Quando lo convinco che 60 minuti di musica ci devono stare su quel cazzo di supporto partono 4 CD bruciati dopo pochi mega con strani errori HW. Alle 3 di notte mi arrendo e decido che è morto il masterizzatore.
In ufficio il giorno dopo sfrutto il masterizzatore del mio PC e metto in gioco altri 4 cd vergini: per due volte il poderoso sistema linux viene portato al collasso da un eccessivo transfer rate (per collasso si intende obbligo del tastino del reset), poi limito a 8x la fase di incisione e ottengo 2 fantastici audio CD.

Dopo questo travaglio cosa pensereste o fareste voi se, arrivati a casa, i CD audio si rivelassero 2 inutili dischi di plastica ripieni di rumori metallici?

Buongiorno, sono Valeria cosa posso fare per lei?

Non si tratta di un buffo paragrafo di un libro di Benni. Al 187 rispondono veramente cosi’:

Gentile cliente, effettivamente c’e’ molto traffico e gli operatori sono tutti impegnati. Abbiamo ragione di ritenere che il primo operatore libero le risponderà.

L’annuncio precedente, solo quindici giorni fa, vantava elevati standard di servizio tipo (cito a memoria) Un nostro operatore vi risponderà entro 3 minuti. Evidentemente alla prova dei fatti quella stima si è dimostrata un po’ ottimistica, ma passare dal “Ci sentiamo tra 3 minuti” a “Vediamo se c’e’ qualcuno che ha voglia di rispondere dopo il caffè” mi pare un po’ eccessivo.

Le noci intorno al fuoco?

Ormai sono passate quasi ventiquattr’ore. Ma tu pensa se io, alla mia età devo ritrovarmi a canticchiare quasi ininterrottamente per ventiquattr’ore di fila

Donna Felicità
non ha l’amore!
Donna Felicità
lo vuol trovare,
glielo troveremo noi,
chi vuole coltivare la sua rosa?!?

Donna Felicità
non ha l’amore!
Donna Felicità
si sente sola,
l’accompagneremo noi
ragazzi
a cercare funghi e viole.

Qui ragazzi tutti qui
vediamo chi la sposa… sposa…
Scommettiamo che lo so
a chi darà la rosa… rosa!!!

Cosa ho fatto di male?

Affare fatto?

Un po’ come la guerra, anche le banche sono un male necessario. Sto per comprare casa (maggio 2005) e sono costretto a girare (almeno virtualmente) alla ricerca del “mutuo fatto su misura per me”. Che io non abbia molta stima delle banche è cosa conosciuta, ma quello che è successo ieri mi ha convinto che una cosa è essere “male necessario” e un’altra è essere “male necessario e stronzo”.

Nel momento in cui accendo un mutuo ricevo un prestito che mi impegno a risarcire con interessi: non si tratta di un’opera di bene. La banca fa soldi con i soldi. Io compero il servizio. Io sono il (potenziale) cliente. Cazzo, trattami bene.

La signorina della Banca Woolwich che mi ha chiamato ieri mi ha trattato sin dal terzo minuto di telefonata come un possibile truffatore, data la mia situazione lavorativa leggermente anomala, e quando le ho chiesto cosa ne sarebbe stato della mia richiesta se fossi ancora nella condizione di lavoratore a progetto (lo ero fino a 5 mesi fa, legittimo quindi fare domande) ha iniziato a riportarmi all’ordine con tono isterico. La telefonata si è conclusa con un’accordo vago di risentirci tra un mese (senza peraltro lasciare coordinate alla quale contattarla) ed un brusco “Buona giornata”.

Il fatto che la mia domanda o la mia situazione non le sia piaciuta è irrilevante. Ripeto: sono il potenziale cliente, cazzo, trattami bene. Un mutuo è un contratto ventennale durante il quale dovremo vederci ogni mese, signorina. Se al primo appuntamento lei mi urla nell’orecchio non iniziamo mica bene.

Anzi, con Lei non iniziamo affatto.

I grandi successi del software libero

Siamo nel marzo del 2005. Ho un PDF di dieci paginette, un computer capace di macinare milioni di informazioni in un microsecondo e una stampante. Merdaccia impestata se riesco a fargli sputare fuori queste dieci paginette che mi servono. Io chiamo acroread che chiama kprinter che chiama cups che chiama suo nonno, suo nonno non c’e’ forse è in bagno comunque non puo’ venire, fatto stà che alla fine dalla stampante non esce niente.

Andassero tutti a quel paese.

Rimozioni

Questa mattina al lavoro mi capita davanti un problema sul quale inizio a lavorare e, strada facendo, scopro che la soluzione è già stata mezza implementata. Confronto qualche data, chiedo al collega, cerco un po’ in giro e intuisco che qualcuno aveva già abbozzato qualcosa. Il fatto strano è che su questa parte del sistema ci lavoro praticamente solo io.

Dopo averci battuto la testa per qualche minuto non mi resta che arrivare alla conclusione che quel lavoro l’avevo iniziato io mercoledi’ scorso verso le cinque del pomeriggio e che tutta quella parte di giornata l’ho completamente rimossa. Di quel lavoro non ho in testa altro che una sfuocata foto e che per quanto mi sforzi non riesco a venire a capo dei dettagli.
Nulla.
Non ricordo il probmema iniziale. Non ricordo la richiesta da parte del collega. Non ricordo di aver pensato ad una soluzione. Non ricordo di aver iniziato a fare qualcosa. Eppure qualcosa ho fatto e sono passati non meno di tre giorni lavorativi.
Mi devo preoccupare?

Natività e interiorità

Sabato scorso mi hanno gastroscopato. E’ stato molto bello.
Purtroppo, pero’, quel dolorino allo stomaco che sentivo da qualche settimana non era il fritto misto di lardo e strutto non ancora digerito, ma mi hanno diagnosticato un’ernia iatale. Per sapere cos’e’ cliccate sull’urlo, per il resto vi basti sapere che mi hanno fortemente sconsigilato alcolici, cioccolata e caffè: secondo voi posso condurre una vita senza cioccolata, alcool e caffè? Puo’ un prato in primavera esistere senza i suoi fiori? Puo’ un aquila vivere e dominare senza il volo? Puo’ una tigre lottare nella savana senza i suoi artigli? Si puo’ condurre una vita normale sotto Natale senza il Bancomat? Col cazzo.

Vedrò però di moderarmi e tirerò fuori qualche vago proposito per l’anno nuovo a tempo debito. Niente di troppo impegnativo, s’intende. Per adesso vi auguro Buon Natale: fate i bravi che ci rivediamo dopo il Grande Panettone.

Ciao, Amici.