Marilyn Manson e il suo allegro gruppetto formano un discreto cocktail che miscela in parti uguali rock decente, feroce critica della perversità della moralità occidentale e stimolazione di aggressività repressa per adolescenti.
Arrivato ai trenta il terzo ingrediente mi fa molto meno effetto di una volta, ma riesce comunque a strapparmi una sana risata: sempre meglio che un calcio nei denti.
Il problema viene fuori quando dopo aver sudato 25 Euro + prevendita io vado al concerto e il medesimo dura 85 miseri minuti.
…e quindi i momenti tristi della serata sono stati due: il primo quando, seduti in fondo al palazzetto, si ripensava a quando da giovani ci si buttava nella mischia sotto al palco disprezzando i matusa seduti sulle poltroncine. Il secondo quando di ritorno in macchina si pensava ai vecchi AC/DC, Guns n’Roses, Metallica. Allora sì che c’erano i veri musicisti che sudavano sulle chitarre, non come questi pagliacci in giarrettiera.
Se il rock sta morendo è perchè lo stai ammazzando tu, Reverendo dei miei stivali.
